Descrizione
Oggi, 10 Febbraio 2022, si celebra “Il Giorno del Ricordo”.
Oggi con tutti voi vorrei rinnovare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel dopoguerra.
La legge n. 92 del 30 Marzo 2004 ha istituito questa giornata commemorativa, per concedere anche un riconoscimento ai congiunti degli infoibati e delle altre vittime italiane delle violenze avvenute tra l’8 Settembre 1943 ed il 10 Febbraio 1947.
La solennità civile esprime il cordoglio e la solidarietà delle Istituzioni nei confronti di quelle famiglie colpite da queste tragedie umane, perché è giusto, per ciascuna Nazione, coltivare le proprie memorie e non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo, ed essere vicino al dolore dei sopravvissuti.
Ma, oltre a questo, e per non rendere vani i sacrifici delle generazioni che ci hanno preceduti, è necessario guardare con spirito nuovo alle prospettive di pacifica convivenza tra i popoli, valorizzando quello che unisce e non quello che divide.
La nostra adesione convinta ai valori della pace, del rispetto della libertà di ogni genere deve servire da stimolo e da esempio per le giovani generazioni che sono chiamate a valorizzare, con le loro vite, i frutti preziosi di così grandi sacrifici.
Oggi serve una sensibilità molto profonda nell’accostarsi a questi temi, che si aprono con fiducia alle sfide del futuro confidando nel sostegno che gli viene da noi adulti e dalle Istituzioni.
Dunque è nostra la responsabilità, come lo è stata per chi ci ha preceduto, rendere le nuove generazioni consapevoli degli errori del passato e impegnarci concretamente per migliorare la vita di chi verrà dopo di noi.
Noi Italiani, “Europei”, siamo portatori di un grandissimo bagaglio di valori etici e culturali che siamo stati capaci di trasformare in una democrazia con regole civili che tutelano i diritti fondamentali della persona e rendono possibile la convivenza e lo sviluppo in un contesto di pace e di libertà reciproche.
Dobbiamo essere orgogliosi di questa inestimabile ricchezza, difenderla in ogni contesto, accrescerla e renderla sempre più capace di evolversi in armonia con gli sviluppi del contesto nazionale, europeo ed internazionale nel quale ci troviamo senza perdere di vista le fondamenta ideali che la sostengono.
Con questo spirito e con questo auspicio, ringrazio voi tutti per l’attenzione
Oggi con tutti voi vorrei rinnovare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel dopoguerra.
La legge n. 92 del 30 Marzo 2004 ha istituito questa giornata commemorativa, per concedere anche un riconoscimento ai congiunti degli infoibati e delle altre vittime italiane delle violenze avvenute tra l’8 Settembre 1943 ed il 10 Febbraio 1947.
La solennità civile esprime il cordoglio e la solidarietà delle Istituzioni nei confronti di quelle famiglie colpite da queste tragedie umane, perché è giusto, per ciascuna Nazione, coltivare le proprie memorie e non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo, ed essere vicino al dolore dei sopravvissuti.
Ma, oltre a questo, e per non rendere vani i sacrifici delle generazioni che ci hanno preceduti, è necessario guardare con spirito nuovo alle prospettive di pacifica convivenza tra i popoli, valorizzando quello che unisce e non quello che divide.
La nostra adesione convinta ai valori della pace, del rispetto della libertà di ogni genere deve servire da stimolo e da esempio per le giovani generazioni che sono chiamate a valorizzare, con le loro vite, i frutti preziosi di così grandi sacrifici.
Oggi serve una sensibilità molto profonda nell’accostarsi a questi temi, che si aprono con fiducia alle sfide del futuro confidando nel sostegno che gli viene da noi adulti e dalle Istituzioni.
Dunque è nostra la responsabilità, come lo è stata per chi ci ha preceduto, rendere le nuove generazioni consapevoli degli errori del passato e impegnarci concretamente per migliorare la vita di chi verrà dopo di noi.
Noi Italiani, “Europei”, siamo portatori di un grandissimo bagaglio di valori etici e culturali che siamo stati capaci di trasformare in una democrazia con regole civili che tutelano i diritti fondamentali della persona e rendono possibile la convivenza e lo sviluppo in un contesto di pace e di libertà reciproche.
Dobbiamo essere orgogliosi di questa inestimabile ricchezza, difenderla in ogni contesto, accrescerla e renderla sempre più capace di evolversi in armonia con gli sviluppi del contesto nazionale, europeo ed internazionale nel quale ci troviamo senza perdere di vista le fondamenta ideali che la sostengono.
Con questo spirito e con questo auspicio, ringrazio voi tutti per l’attenzione
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Ultimo aggiornamento pagina: 10/02/2022 10:20:10