GIORNATA DELLA MEMORIA

La Shoah è un evento unico, centro del Novecento. Come ogni anno, oggi 27 Gennaio 2022 torna il “Giorno della Memoria”. Sappiamo benissimo a cosa ci riferiamo: alla memoria dell'Olocausto, alla memoria di un evento che ha investito il destino di...
Data:

27 gennaio 2022

Tempo di lettura:

3 min

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La Shoah è un evento unico, centro del Novecento.
Come ogni anno, oggi 27 Gennaio 2022 torna il “Giorno della Memoria”.
Sappiamo benissimo a cosa ci riferiamo: alla memoria dell'Olocausto, alla memoria di un evento che ha investito il destino di un popolo, ma che riguarda anche chi non appartiene al popolo ebraico perché esso occupa una posizione centrale nella vicenda storica dell'umanità.
La Giornata della Memoria è per comprendere il senso di eventi che hanno segnato il secolo scorso. Per comprenderli fino in fondo occorre uno sforzo continuo della Ragione, in modo da poter penetrare il perché, ciò che è accaduto e come sia potuto accadere.
La memoria, infatti, implica una sfida alla Ragione, per renderci conto di ciò che la capacità di raziocinio dell'uomo fatica a comprendere.
La Shoah non è riconducibile ad un semplice sterminio, ad uno dei tanti drammatici stermini che la Storia ha registrato, è un evento che non ha paragoni; ecco perché l'obbligo morale della memoria.
La Memoria della Shoah non va, infatti, affidata solo alla categoria del ricordo, raccolta nei confini di sviluppo che la riguardano, ma va collocata all’interno di un più ampio discorso, di riflessione e di approfondimento, della nostra civiltà contemporanea, una civiltà che, pur con tutte le sue conquiste, non ha cancellato il concetto di alterità, ossia della diversità intesa sotto vari aspetti: religioso, etnico, sociale, sessuale, per cui i diversi sono, sempre e comunque, gli altri.
La crisi del liberalismo europeo, la nascita e l'affermazione dei nazionalismi, hanno prodotto una concezione aberrante dell'idea e della pratica della sovranità nel senso di interpretarla come un dato che si realizza solo nel momento in cui qualcuno cancella l'altro. Così, la distruzione totale di un qualcuno non è solo un fatto teorico: il diritto alla vita, alla libertà politica, alla libertà di essere sé stessi possono concretamente, in un qualsiasi momento, essere sottratte all'uomo da parte di un altro uomo.
La memoria della Shoah costituisce il momento di legame con il dovere di testimoniare la civiltà della democrazia e della pace. La memoria, quindi, diviene fattore operante che riguarda tutti; rispetto ad essa chi fa pratica di libertà e di democrazia ha sempre un dovere: quello di oggi diviene testimonianza per il dovere di domani. Da questo dovere, dalla sua esplicazione, nasce il modo di essere del mondo perché la libertà non è un dato astratto, ma vive solo se si realizza concretamente; da questo dovere nasce il mondo di oggi e nascerà il mondo di domani.
La storia ha, quindi, bisogno della memoria.
Elie Wiesel ha detto che l'oblio è il contrario della storia; aggiungerei che lo è pure la sua falsificazione e parlando delle ragioni della memoria abbiamo il dovere di ricordarlo.
La Giornata della Memoria deve essere anche giornata della conoscenza: di ciò che ha prodotto l'odio razziale.
Fare memoria vuol dire, infine, schierarsi con decisione contro ogni razzismo.
Il premio Nobel polacco Isaac Bashevis Singer, forse il più grande scrittore Yiddish del Novecento, ha scritto: "Quando tutte le nazioni si renderanno conto che sono in esilio, l'esilio cesserà di essere; quando le maggioranze scopriranno che anch'esse sono minoranze, la minoranza sarà la regola e non l'eccezione".
Sembra quasi una profezia sulla nostra difficile attualità.
Non si dimentichi mai l’odio razziale e in questo giorno ricordiamoci tutti che: senza memoria non c'è civiltà, non c’è democrazia; la storia ha bisogno della memoria.

Il Sindaco
Dott. Fabio Lazzarino

A cura di

Ultimo aggiornamento pagina: 27/01/2022 10:19:27

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